Dal momento della sua fondazione POP ha avuto come principale obiettivo la promozione dell’interculturalità attraverso la creazione di opportunità di dialogo. Proprio per questo, POP ha deciso di investire in progetti che incentivino l’incontro con l’Altro e la reciproca conoscenza. I progetti attivati si sviluppano su diverse dimensioni: a partire da reali opportunità di inserimento, come l’attivazione di corsi di italiano e di tirocini in aziende del territorio, sino alla produzione di eventi e beni culturali che raccontano la realtà, la complessità e la bellezza di una società multiculturale. Inoltre, al fine di raggiungere questi obiettivi, Pop promuove interventi di sensibilizzazione sul tema dell’accoglienza nelle classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Sappiamo tutti quanto sia difficile per un ragazzo giovane lasciare la casa dei genitori: tante responsabilità, tante spese e anche un pizzico di paura dell’ignoto. Immaginiamo quanto questo possa essere complicato per ragazzi arrivati minorenni in Italia da un altro paese che raggiunti i 18 anni devono lasciare il progetto di accoglienza in cui sono ospitati!
Questo progetto vuole essere un aiuto all’autonomia di questi ragazzi che li aiuterà a trovare una casa e a sostenerli nelle piccole e grandi sfide del DIVENTARE GRANDI INSIEME con il supporto sia economico che educativo da parte del Progetto ABtetto.
Se vuoi approfondire il progetto clicca qui
Queste sfide facevano parte delle tante passioni del nostro compagno Filippo ed è provando a continuare sui suoi passi con lo stesso entusiasmo che vogliamo ricordarlo.
Puoi aiutarci anche tu a rendere possibile questo progetto, un tuo piccolo aiuto ci permetterà di migliorare e far partire questa opportunità
A tuttз quelli che vogliono e possono lasciarci un contributo vi chiediamo di farlo con un bonifico a questo conto corrente intestato a Pop società cooperativa sociale con causale: Donazione progetto ABtetto
Credito bergamasco – iban: IT83Q 05034 20402 0000 0001 4870
Le donazioni permettono di usufruire delle agevolazioni fiscali per le Onlus, previste dalle norme vigenti. (Art 83, comma 1 e 2, D Lgs 117/17)
Se ti serve la ricevuta fiscale invia i tuoi dati (nome, cognome, codice fiscale e residenza) a segreteria@cooperativapop.org
POP coordina con il Comune di Truccazzano un corso di italiano per donne straniere; Punto IT: laboratorio di italiano per donne straniere.
L’insegnamento della lingua italiana è uno degli strumenti fondamentali attraverso cui il processo di acculturazione avviene tramite lo scambio e la collaborazione con altri gruppi esterni al proprio sistema familiare e culturale di riferimento. Apprendere la nostra lingua permette alle donne straniere di prendere parola, di raccontarsi e di immaginarsi all’interno di nuove reti amicali e relazionali favorendo l’accesso autonomo ai servizi del territorio. Il corso è in partenza il prossimo 16 settembre, tutte le informazione nella locandina, oppure scrivendo a alfabetizzazione@cooperativapop.org
Per avere informazioni più dettagliate scrivere a: alfabetizzazione@cooperatipop.org
H.E.R.O.S. è un progetto promosso da Sociosfera Onlus, in partnership con le cooperative sociali EOS e PoP, sostenuto dal Comune di Seregno e da un’ampia rete locale realizzato nell’ambito del Fondo Contrasto Nuove Povertà di Fondazione Comunità di Monza e Brianza.
Il progetto H.E.R.O.S. pone il suo focus sulla povertà educativa, spesso espressione di ulteriori povertà, proponendosi diversi obiettivi:
- favorire l’emersione di situazioni latenti o a rischio povertà educativa e di bisogni socioeducativi e formativi di minori e comunità educante;
- promuovere attività e iniziative per costruire progetti di vita personalizzati;
- individuare nuovi strumenti e metodologie inclusive, intervenendo su più ambiti (formazione, orientamento, inclusione) e target (ragazzi 14-18 anni, comunità educante, studenti BES non certificati, in tutela, stranieri, con bassa frequenza, senza misure di aiuto, segnalati da docenti, a rischio dispersione scolastica e alle famiglie).
Per saperne di più: sociosfera.it/heros
Maestri del Mondo è un progetto di Sociosfera Onlus, POP e Ass. Antonia Vita, interamente finanziato dal Consorzio Comunità Brianza attraverso il Bando Innovazione, in memoria di Filippo Bolognesi. L’attività principale del progetto è la gratuita attivazione a scuola di laboratori co-condotti da tecnici specialisti, educatori e giovani migranti formati specificatamente in appositi percorsi di pedagogia attiva. I laboratori riguardano pratiche sportive con metodologia cooperativa, cura del verde con orti didattici e percorsi ludico espressivi sul tema dei diritti umani.
Il progetto ha portato alla realizzazione di un reportage fotografico e di una ricerca sociale sull’inserimento dei richiedenti asilo nel tessuto economico imprenditoriale brianzolo. Pop si è proposta di mettere in discussione le immagini semplificanti spesso usate per parlare del fenomeno migratorio affrontando, in particolare, il tema della relazione tra richiedenti asilo e mondo del lavoro. Grazie al contributo della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza abbiamo dato alle stampe un libro acquistabile nelle librerie Libraccio. Attraverso le immagini, le interviste e i dati raccolti, si vuole mostrare come il raggiungimento dell’autonomia economica sia un presupposto indispensabile per la ricostruzione di una vita sociale e affettiva lontano dal proprio paese e come le esperienze lavorative assumano un ruolo chiave nel processo di integrazione dei migranti. Abbiamo realizzato anche una mostra fotografica itinerante che è stata ospitata all’interno di spazi gestiti da associazioni e cooperative attivi nei Comuni di Monza, Desio, Vimercate e Cinisello Balsamo. Il libro è in memoria del nostro collega Filippo Bolognesi.
Periodo: marzo – agosto 2019 – Foto scattate in vari luoghi della provincia di Monza e Brianza. Fotografie di Enrico Mascheroni.
L’idea di questo reportage sui richiedenti asilo e rifugiati è nata dal bisogno di provare a raccontare con la fotografia storie autentiche che potessero aiutare a decostruire o almeno controbilanciare le
narrazioni deformate dalla strumentalizzazione politica di questi anni. La paura della diversità, costantemente fomentata, ci ha spinti lontano dalla reale possibilità dell’incontro con lo straniero e ha reso invisibile ciò che al netto del colore della pelle, della lingua madre, delle tradizioni e delle
nazioni di provenienza, ci accomuna universalmente, cioè il desiderio di migliorare la propria condizione di vita. Il loro sguardo resiste ad una certa cultura diffusa che proietta, attraverso il prisma di vecchie e ignobili “figure della razza”, l’immagine del migrante come vittima, come persona immobile, subalterna, traumatizzata e afflitta da uno stato di necessità e minorità endemico e irrisolvibile. Spesso il migrante viene dipinto e visto come figlio di stirpe incapace e inadatta al lavoro o quando ritenuto abile, rapace di lavoro destinato ad “altri”. Noi sappiamo invece che laddove non c’è incontro né dialogo, sono solo vecchi e nuovi stereotipi razzisti a parlare. Per questo lo sforzo forse più complesso di questi anni di lavoro nell’accoglienza è stato quello del rendere permeabili e porosi i “confini” fra il territorio e i centri di accoglienza, provando a togliere terreno al pregiudizio che porta a guardare questa migrazione con sospetto e timore, precludendo davvero all’incontro o alla più banale e accessibile informazione. La scelta di percorrere questo sentiero è divenuta necessaria per sottolineare il bisogno di raccontare gli aspetti resi invisibili dalla fobia del diverso. Il migrante sembra indebitato a vita nei confronti della società che lo accoglie; i richiedenti asilo, i rifugiati e in generale gli stranieri, hanno il dovere di giustificare le loro istanze e le loro stesse vite nel tentativo di estinguere qualcosa di inestinguibile. Questo progetto invece vuole promuovere un’idea più autentica e vicina alla realtà anche attraverso la fotografia che ci permette di visualizzare persone diverse nell’immediatezza del ritratto. Se c’è un’esperienza da condividere, questa non può essere la paura, ma l’ammirazione del vero coraggio di chi ha assunto sulla propria pelle le conseguenze del fatto che non era possibile alcuna alternativa e oggi con fatica prova a ricostruire il proprio futuro. Sono i nostri vicini di casa e le persone che incrociamo per strada. In questa panoramica di soggetti, non ci sono diseredati, emarginati e poveretti, ma onesti lavoratori che vivono e faticano per il benessere comune e che nella fatica del quotidiano frantumano gli stereotipi e i pregiudizi, rendendo le loro differenze finalmente libere di apparire.
Pop aderisce al Coordinamento di Monza e Brianza delle associazioni, dei cittadini e dei sindacati contro ogni forma di discriminazione “Brianza Accogliente e Solidale”